Secondo Michael I. Jordan, la visione corrente dell’intelligenza artificiale, concentrata prevalentemente sull’IA generativa e i chatbot, è limitata. Jordan propone di vedere l’IA come un sistema complesso di agenti autonomi che collaborano e competono in modo dinamico, come in un mercato globale. Questo sistema di intelligenza si basa su interazioni continue, in cui ogni agente si adatta e negozia con gli altri, proprio come fanno gli attori nei mercati economici.
La teoria statistica dei contratti: Intelligenza distribuita
Jordan utilizza la “teoria statistica dei contratti” come base per la sua visione. L’idea è di creare sistemi di IA che non si limitano a fare previsioni singole ma che interagiscono e apprendono costantemente, adattandosi alle condizioni mutevoli. Gli algoritmi diventano agenti autonomi che lavorano insieme seguendo regole contrattuali, proprio come farebbero le persone all’interno di una negoziazione o di un mercato finanziario.
Un approccio iterativo: Interazione continua tra agenti
Jordan sostiene che l’apprendimento automatico tradizionale, che si basa su previsioni singole, è limitato. Egli propone invece un approccio iterativo, in cui gli agenti intelligenti si adattano e interagiscono costantemente, creando un sistema in cui il cambiamento è continuo e dinamico. Questo modello riflette il comportamento dei mercati economici, dove ogni decisione è influenzata dalle scelte degli altri partecipanti.
L’intelligenza come interazione sociale: Un nuovo paradigma
Il concetto chiave della visione di Jordan è che l’intelligenza non deve essere vista solo come una capacità individuale, ma come un sistema sociale e contrattuale. L’IA, in questo senso, diventa un insieme di agenti che interagiscono tra loro, scambiando dati e decisioni, proprio come avviene nei mercati finanziari. Non si tratta di creare “menti artificiali”, ma di studiare le relazioni tra agenti in un sistema complesso.
Una nuova traiettoria per l’IA: Oltre i chatbot
Jordan si distingue dalle tendenze attuali dell’IA, rappresentate principalmente da chatbot e modelli come ChatGPT, che si basano su previsioni e risposte preimpostate. La sua visione è quella di un’IA capace di creare dinamiche complesse attraverso le interazioni tra agenti, un modello più vicino a come funzionano le reti sociali e i mercati. L’intelligenza, in questo contesto, è sociale e contrattuale, non meramente predittiva.
Michael I. Jordan, An Alternative View on AI: Collaborative Learning, Incentives, and Social Welfare, <https://www.youtube.com/watch?v=3zlDHdtSXt4>
Antonio Dini, Intelligenza artificiale, perché ha senso immaginarla come fosse un mercato, <https://www.wired.it/article/intelligenza-artificiale-michael-i-jordan-agenti-mercato/>